“Edifici di 500 anni rischiano di essere abbattuti per far posto a una speculazione edilizia. Questo può accadere nel comune di Riva di Solto (BG), precisamente nel borgo di Zorzino, dove si trova un piccolo castello di grande importanza storica circondato da edifici coevi”. È questo l’allarme lanciato dal consigliere regionale lombardo del MoVimento 5 Stelle Ferdinando Alberti, in merito ad un nuovo progetto di costruzione nel comune bergamasco. Precisa il consigliere, “il 9 ottobre prossimo l’amministrazione comunale di Riva di Solto dovrà esaminare il Piano di Recupero della zona che prevede la demolizione degli edifici storici adiacenti al Castello perché ritenuti vetusti e in cattivo stato di conservazione, osservazione quest’ultima decisamente contestabile, per far posto a nuovi condomini e un parcheggio sotterraneo. Il Castello di Zorzino e gli edifici intorno costituiscono un nucleo di grande rilevanza paesaggistica e storica, un unicum nella zona, dominanti il lago d’Iseo sottostante. La demolizione prevista sarebbe la negazione del borgo storico e del suo contesto e, oltre a rimuovere un pezzo di storia, comprometterebbero staticamente gli edifici circostanti e in particolare parte del Castello stesso (come testimoniato durante degli scavi nel 2015 a pochi metri di distanza)”. In questo periodo a quanto risulta ad Alberti la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Bergamo e Brescia si è fatta notare per la sua inerzia e solo recentemente pare si stia muovendo per apporre un vincolo agli edifici in questione, ma è tutto da verificare Conclude Alberti: “La demolizione degli edifici rappresenta un oltraggio alla storia e all’identità locale, oltre a una irreparabile perdita di un patrimonio per far posto ad anonime costruzioni. Per questo abbiamo presentato in Regione Lombardia una interrogazione alla Giunta per sapere se è al corrente della situazione e se intende prendere iniziative il più rapidamente possibile per salvaguardare i valori storici ed ambientali della zona che verrebbero colpiti qualora venisse approvato dal Comune di Riva di Solto questo scempio storico- paesaggistico”.