Tante promesse di investimenti per il Catullo rimaste al palo, con lo scalo di Brescia sempre più fantasma e i voli che si concentrano nell’ipercongestionato scalo di Bergamo e in quello di Venezia lasciando sempre più sguarnito il territorio del Garda. Save è ora costretta a pagare i 22 milioni di euro per servizi ENAV su Montichiari e decide così di prendersi tutto con un aumento di capitale surrettizio legato ad un investimento di soli 60 milioni per un intervento di maquillage e non strutturale, privo di una strategia di sviluppo per Verona. L’investimento è minimale spalmato in 4 anni lunghi se paragonato ai 435 milioni per investimenti stanziati dalla SACBO di Bergamo che delocalizzando l’area cargo a nord della pista fa capire che non trasferirà in futuro un solo kg di merce a Montichiari. Con il mini-investimento sul Catullo, SAVE vuole controllare e neutralizzare il concorrente più pericoloso per continuare indisturbato lo sviluppo dello scalo di Venezia con un piano investimenti considerevoli con più di 575 milioni entro il 2021. Numeri ben diversi da quelli previsti su Verona. Questo dimostra come non essere andati in gara per la scelta del partner industriale con sottoscrizione di un piano investimenti, stia costando caro ai soci Veronesi della Catullo SpA. Il Ministro dei Trasporti normalizzi questa situazione. L’ipotesi di fare un aumento di capitale con la sola SAVE a farlo ed i soci pubblici a diluire la propria partecipazione, lasciandola in maggioranza solleva pesanti perplessità. La strada maestra per uscitre dal “cul de sac” dove sono il Catullo e Montichiari è quella di una gara pubblica l’aumento di capitale e per l’affidamento della connessione, sia ANAC che Antitrust si sono chiaramente espressi, cogliendo l’esposto presentato da ONLIT. Ora spetta al Ministro far tornare alla normalità la situazione, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie. Solo così verranno allo scoperto importanti investitori che sono alla finastra a patto però che si faccia una vera gara si faccia una gara che assicuri trasparenza e legalità. Dario Balotta presidente