Al Ministero dei Trasporti si sta lavorando per arrivare a una sterilizzazione dei pedaggi. Secondo quanto comunicato oggi dal concessionario di proprietà della regione Lombardia la Serravalle l’aumento che le sarebbe stato riconosciuto per il 2019 è stato sospeso per il mese di gennaio. Serravalle non ha però comunicato che si tratterebbe di un aumento “monstre” del 13,9%. L’Aosta Morgex del 52 e l’autostrada dei Parchi: + 12,89% sarebbero gli aumenti maggiori di questa tornata. Nonostante fatturati in aumento, bilanci positivi, investimenti in calo e aumento del traffico veicolare e quindi dei ricavi, tutti i concessionari hanno proposto ancora aumenti tariffari ai Ministeri del Tesoro e dei Trasporti grazie ad adeguamenti automatici che complessivamente ammonterebbero al 2,7%. Le tariffe andrebbero diminuite, anche in ragione di una rete vecchia e già ammortizzata. Non solo, fino a qualche anno fa (periodo 2008/2015) almeno gli investimenti erano in media di 2,4 mld l’anno per i 26 concessionari autostradali italiani, che gestiscono 5.761 km di rete, mentre ora sono passati a 8/900 milioni nel 2018 e nel 2019 sono previsti ancora in calo. Gli aumenti dei pedaggi sono del tutto ingiustificati, ma quel che più sorprende è che non si sia ancora avviato un riordino del meccanismo delle concessioni che determina le tariffe della frammentata rete autostradale (26 gestori con 26 contratti diversi) che per oltre 2/3 è controllata dalle famiglie Benetton, Gavio e Toto.

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