Quale futuro per la quinta area economica italiana? All’impegnativo quesito si propone di rispondere l’iniziativa Brescia Next, spin-off progettuale di Campus Edilizia Brescia, che dopo intensi mesi di lavoro lontano dai riflettori ha iniziato il suo percorso pubblico con l’intensa mattinata ospitata nell’Auditorium Camera di Commercio di Brescia. Per i partecipanti al Campus Edilizia Brescia: Eseb, Ance Brescia, Cape, Ordini Ingegneri e Architetti, Collegio Geometri, Comune di Brescia, Università degli Studi di Brescia, Associazione Industriale Bresciana, con il patrocinio della Camera di Commercio, si tratta di un primo passo, non di una tappa d’arrivo, di un percorso allargato e inclusivo delle migliori energie private e pubbliche. Un percorso che intende contribuire a rendere Brescia e la sua provincia attrattivi, sia richiamando sul piano interno nuovi abitanti, studenti universitari, professionisti, sia aprendosi con decisione anche a investitori e progetti internazionali. Brescia Next gode del contributo e del patrocinio della Camera di commercio e, per la giornata di sabato invita, insieme ad amministratori, imprenditori, professionisti, esponenti delle istituzioni, anche i cittadini interessati al futuro della città e del territorio provinciale a partecipare, l’ingresso è libero sino all’esaurimento dei posti disponibili.
Le concrete proposte del Sistema Ance Brescia e della Filiera del Costruito, disponibili nell’apposito documento che accompagna il presente comunicato stampa, declinano tre specifici temi:
Potenziare il futuro, favorire il cambiamento, rilanciando gli investimenti. Rigenerazione urbana e tutela ambientale Scuole riqualificate e sostenibili. A tal proposito è da segnalare la chiara e decisa presa di posizione di Tiziano Pavoni presidente di Ance Brescia, sintetizzabile nella seguente esortazione: “Lasciatemi dire che l’orizzonte di Brescia dev’essere italiano e internazionale. Serve un cambio immediato di paradigma, dobbiamo uscire dal provincialismo, dalle abitudini, dall’immobilismo”. Dopo i saluti istituzionali, la sezione dei lavori dedicata al cuore scientifico dell’iniziativa: la presentazione dei risultati della ricerca “Brescia Next: quale futuro per la quinta area economica italiana”, da parte di Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme. A seguire, Tiziano Pavoni, presidente di Ance Brescia, con le proposte dell’organizzazione dei costruttori edili per la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’area bresciana. Nella seconda parte della mattinata la conversazione “Brescia: cuore della regione produttiva del Nord 2020-2050, possibilità di sviluppo e investimento”, con il confronto tra: Alberto Baban past president Pmi Confindustria; Carlo Cerami presidente Redo Sgr; Paolo Facchini presidente Lombardini22; Pierciro Galeone direttore generale Ifel Fondazione Anci; Maurizio Tira rettore Università degli Studi di Brescia; Giovanni Valotti presidente a2a; nel ruolo di moderatore l’inviato del Corriere della Sera, Dario Di Vico. L’approfondita ricerca del Cresme analizza gli scenari economici e demografici, esamina temi di rilievo quali: investimenti e valore della produzione nell’ambiente costruito, il mercato immobiliare e le opere pubbliche. Lo studio si occupa anche del posizionamento di Brescia e delle altre città italiane nelle classifiche sulla qualità della vita, uno degli aspetti che il tavolo di lavoro intende mettere a fuoco con la dovuta attenzione e con proposte concrete per un netto miglioramento dell’attuale posizione della città. La ricerca dedica una sezione ai principali temi e progetti di trasformazione urbana, affrontando voci quali: le nuove infrastrutture: alta velocità, strade, autostrade e depuratori; Tav, tratta Brescia – Verona; Corda Molle; Raccordo autostradale della Valtrompia; Ampliamento del Carcere di Verzicano; Parco delle Cave; Valorizzazione del castello cittadino; Edilizia residenziale pubblica abbandonata: cosa fare della torre Tintoretto? Il documento pone quindi l’accento su quale strategia di sviluppo sarà intrapresa dal “Sistema Brescia”. Un sistema decisamente competitivo se, come evidenzia un passo della ricerca: “Nella classifica nazionale, la provincia di Brescia viene, nell’ordine, dopo quelle di Milano, Roma, Torino e Napoli, e supera Bologna, Firenze, Bergamo, Padova, Verona e Genova. Da sola l’economia provinciale rappresenta una ricchezza pari a quella prodotta nelle Marche o in Trentino-Alto Adige e, uscendo dai confini nazionali, come ricorda Aib superiore a quella della Slovenia o della Lituania. Brescia è un motore fondamentale per l’economia italiana, ma va anche detto che sembra non aver ancor saputo assorbire tuti i contraccolpi della fase recessiva”. L’esperienza del Campus Edilizia Brescia contiene una positiva forza innovatrice, capace di porre in evidenza il rilevante valore intrinseco della filiera bresciana della casa e del costruito, e di offrire una strada nuova e più coraggiosa alla collettività e in particolare alle sue componenti più dinamiche.