Il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, Decreto Legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, in attuazione della Legge 19 ottobre 2017 n. 155, introduce strumenti cosiddetti di “allerta” volti a favorire una precoce emersione e soluzione delle situazioni di crisi. Il fine di tali strumenti è quello di sviluppare interventi per garantire alle imprese in presunta difficoltà finanziaria l’accesso ad un quadro nazionale in materia di insolvenza, che consenta loro di ristrutturarsi in una fase precoce, così da evitare l’insolvenza stessa. Nel bresciano sono oltre 40 mila le imprese – tra società di capitali e società di persone – che di fatto risultano così soggette ad un obbligo di auto-segnalazione agli organismi appositamente costituiti per la gestione precoce della presunta crisi (OCRI e OCC), e circa 7 mila di esse -in forma di società di capitali- altresì assoggettate al monitoraggio per l’eventuale segnalazione ai predetti organismi da parte di un revisore legale. Se il fine è condivisibile in linea di principio, Apindustria Brescia rileva che l’individuazione delle imprese assoggettate agli strumenti di allerta, nonché la rigidità del sistema introdotto dalla riforma, possano creare un effetto contrario, oltre che accrescere adempimenti e oneri a carico delle imprese. Tali perplessità, nonché una proposta messa nero su bianco, sono state presentate ai deputati e senatori bresciani resisi disponibili ad un incontro che si è svolto lo scorso 6 maggio nella sede dell’Associazione. I contenuti della proposta targata Apindustria Brescia e le osservazioni giunte dai politici incontrati, saranno presentati durante la conferenza stampa che si terrà venerdì 10 maggio alle ore 14.30, nella sala Consiglio di Apindustria, in via Filippo Lippi 30 a Brescia. A questo tema sarà inoltre dedicato il convegno che si terrà giovedì 30 maggio p.v. alle 16.30 in Apindustria.