Interviene Confesercenti sulla recente pedonalizzazione di Piazzale Arnaldo, che ha preso il via lo scorso 24 giugno, sottolineando l’importanza delle considerazioni espresse dai commercianti nei giorni scorsi in merito al provvedimento. In particolare, per le attività di vendita al dettaglio e di prossimità sono fondamentali le leve commerciali legate alla facilità di accesso da parte dei clienti. È su questo principio, e ovviamente sulla bontà dei servizi offerti, che gli esercizi commerciali di questa area hanno fondato nel tempo la base del proprio successo, garantendo per cittadini, residenti e visitatori un importante presidio territoriale. È sufficiente dare uno sguardo ai grandi poli commerciali per rendersi conto di quanto sia strategico il fattore accessibilità per il successo di un’attività. E per Piazzale Arnaldo non può essere diverso. “Proprio per questo motivo – spiega Stefano Boni, vicedirettore di Confesercenti della Lombardia Orientale -, nella consapevolezza di quanto sia importante il presidio commerciale in centro storico così come nelle periferie, auspichiamo che l’Amministrazione comunale tenga in dovuta considerazione le istanze degli operatori commerciali, introducendo tutti i correttivi necessari al provvedimento per non compromettere la sopravvivenza delle numerose attività di vicinato di piazzale Arnaldo e delle vie limitrofe”.
Confesercenti vuole quindi sottoporre all’Amministrazione comunali alcune osservazioni, riguardanti nello specifico la necessità di: -agevolare le attività degli esercizi di vicinato in una delle più importanti porte di accesso al centro storico; -ridurre lo svantaggio competitivo tra le attività nei grandi centri commerciali e i negozi del centro storico; -salvaguardare il tessuto commerciale, già oggi fortemente penalizzato da una complessità di fattori ben noti; -rendere i pur importanti provvedimenti di riduzione del traffico compatibili con l’esistenza delle attività commerciali stesse. Non ultima, l’associazione di via Salgari auspica che l’Amministrazione intenda favorire il metodo del confronto e della concertazione e che provvedimenti correttivi possano essere appunto il risultato di un dialogo di tale natura.
