L’agricoltura bresciana potrebbe perdere oltre 9 milioni di euro nel 2021 rispetto al 2020: questo il bilancio stimato da Coldiretti Brescia a fronte della possibile riduzione del budget stanziato per la Politica Agricola Europea (PAC) contenuta nella proposta di regolamento transitorio della Commissione europea. Sul taglio complessivo di 370 milioni di euro a livello nazionale, infatti, le aziende agricole bresciane si troverebbero a fare i conti con circa 4 milioni di euro in meno per quanto riguarda i pagamenti diretti previsti dalla PAC, e di altri 5 milioni di euro per i fondi previsti dal PSR (Piano di Sviluppo Rurale). “E’ necessario garantire all’agricoltura le risorse necessarie per continuare a rappresentare un motore di sviluppo sostenibile per l’Italia e l’Europa – afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – si tratta infatti dell’unico settore realmente integrato dell’Unione, tagliare il budget significa minare le fondamenta della stessa Ue in un momento particolarmente critico per il suo futuro”. Serve dunque maggiore rigore – precisa Prandini – nelle prossime tappe del difficile negoziato tra i Capi di Stato e di Governo per salvaguardare le risorse finanziarie ma anche per realizzare una riforma della PAC che “riequilibri” la spesa facendo in modo di recuperare con forza anche il suo antico ruolo di sostegno ai redditi e all’occupazione agricola, per salvaguardare un settore strategico per la sicurezza e la sovranità alimentare, dato che il cibo è tornato strategico nelle relazioni internazionali. Un appuntamento chiave per l’Italia, che conta oltre 12 mila aziende impegnate su 172.000 ettari di terreno coltivato.