“Ogni anno oltre 6.200 lombardi ricevono una diagnosi di tumore del polmone quando ormai la neoplasia e’ in fase avanzata. Piu’ dell’80% dei nuovi casi viene individuato troppo tardi e questo determina una drastica riduzione delle possibilita’ di cure efficaci per i pazienti. E’ quindi necessario riuscire ad anticipare la diagnosi soprattutto per le persone considerate a rischio, come i forti fumatori”. E’ quanto ha dichiarato questa mattina l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, partecipando a Palazzo Pirelli alla presentazione di uno studio internazionale con l’obiettivo di arruolare, nei prossimi due anni, nel nostro Paese, almeno 10.000 partecipanti, soprattutto tra i fumatori, grazie al coinvolgimento diretto dei medici di famiglia della SIMG (Societa’ Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie). L’obiettivo e’ la creazione della RISP (Rete Italiana di Screening Polmonare) per meglio definire le modalita’ di un nuovo screening attraverso l’uso di TAC spirale a basso dosaggio (low-dose CT scan – LDCT) e di alcuni biomarcatori. In tutta Italia la Rete verra’ realizzata e coordinata dall’Istituto Nazionale Tumori di Milano, attraverso un finanziamento dell’Unione Europea e con il sostegno del Ministero della Salute. “L’integrazione fra il lavoro degli oncologi, dei ricercatori e dei medici di famiglia – ha spiegato Gallera – e’ un valore importante che richiama e sottolinea l’importanza del percorso, avviato da Regione Lombardia, di presa in carico del paziente cronico. Una strada che prevede, altresi’ – ha concluso – la realizzazione di programmi integrati di prevenzione e la promozione degli stili di vita sani e corretti”.