E’ necessario alzare il livello di allerta e di precauzioni nelle oltre 15mila le case di riposo e i circoli diurni dove un milione di anziani vive o trascorre diverse ore della giornata e che adesso sono in prima linea per la nuova emergenza coronavirus. E’ l’allarme lanciato dall’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati del ministero dell’Interno in riferimento alla seconda ondata di Covid che sta investendo l’Italia da nord con 7 contagi su 10 che esplodono in ambito familiare rendendo sempre più a rischio i contatti con le persone anziane. Le residenze per la terza età sono al centro di nuovi focolai – evidenzia Uecoop – con centinaia di positivi dalla Toscana alla Campania, dalle Marche al Lazio, dalla Sicilia al Friuli, dal Molise al Piemonte alla Basilicata. In questo contesto – sottolinea Uecoop – le strutture per anziani vengono messe sotto pressione dalla ripresa della pandemia sia sul fronte della tutela degli ospiti che per quella del personale che deve essere dotato di tutti gli strumenti di protezione anti contagio. Il focolaio in una Rsa o in un centro per anziani – continua Uecoop – rischia di trasformarsi in un dramma per i nonni, per i loro parenti e per gli stessi operatori socio sanitari che li seguono ogni giorno. In una società come quella italiana dove ci sono quasi 10,5 milioni di persone con più di 70 anni – conclude Uecoop – le ultime previsioni indicano una crescita del numero degli anziani e del bisogno di assistenza sia nelle città che nei piccoli centri urbani a fronte di network familiari sempre più frammentati e in difficoltà. Campagna vaccinale antinfluenzale 2020/2021 del territorio di ATS Brescia.Come ogni anno, l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Brescia, su mandato di Regione Lombardia ed in collaborazione con le Aziende Sociosanitarie Territoriali (ASST) Spedali Civili, Garda e Franciacorta e con i medici di famiglia, propone la vaccinazione antinfluenzale gratuita alle categorie individuate dal Ministero della Salute e da Regione. Il picco dell’influenza stagionale negli ultimi 3 anni si è verificato tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio (fonte InfluNet) e, pertanto, si ritiene utile rassicurare la popolazione interessata che, anche quest’anno, potrà organizzarsi senza fretta per sottoporsi alla vaccinazione tra i mesi di ottobre e dicembre, beneficiando così degli effetti di copertura del vaccino nel periodo di maggior diffusione dell’influenza. È importante ricordare che la vaccinazione antinfluenzale protegge dai virus dell’influenza e non dai virus parainfluenzali o dai Coronavirus: non dimentichiamo, quindi, di continuare a rispettare le regole di distanziamento sociale, di indossare la mascherina in presenza di altre persone e di lavarci spesso le mani. La vaccinazione antinfluenzale quest’anno assume un particolare significato, sia per rendere più agevole la diagnosi differenziale rispetto alla sintomatologia Covid-19 sia per ridurre la probabilità di sviluppare un quadro patologico influenzale che si potrebbe associare alla potenziale malattia da Covid-19, amplificando la gravità clinica. La campagna vaccinale antinfluenzale 2020/2021 inizierà lunedì 19 ottobre, con 2 settimane di anticipo rispetto allo scorso anno (4 novembre 2019). I primi a partire saranno i Medici di Medicina Generale (MMG), che inizieranno a vaccinare i propri pazienti fragili di ogni età, ovvero i soggetti affetti dalle patologie che aumentano il rischio per complicanze da influenza, indicate nella Circolare del Ministero della Salute del 04/06/2020: a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO); b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI >30); d) insufficienza renale/surrenale cronica;
e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; f) tumori e in corso di trattamento chemioterapico; g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; j) patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari); k) epatopatie croniche.