Con il lockdown in Germania e la chiusura di bar e ristoranti sono a rischio quasi 300 milioni di export agroalimentare bresciano. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Brescia su dati Istat in occasione dell’inizio del lockdown nel Paese di Angela Merkel, che in Europa è il secondo mercato di sbocco per cibo e bevande bresciani e lombardi. Le nuove misure – spiega Coldiretti – sono destinate ad avere un impatto sulle esportazioni agroalimentari Made in Italy nel loro complesso. Sono a rischio, infatti, 7,2 miliardi di cibo e vino italiani, con la Germania che è il Paese che nel mondo apprezza di più la cucina tricolore. Il pericolo – spiega Coldiretti – è un’inversione di tendenza dopo che le spedizioni avevano fatto registrare un aumento del 7% nei primi sette mesi del 2020 nonostante le difficoltà. A preoccupare – continua Coldiretti – sono in realtà le limitazioni annunciate per la ristorazione in tutta Europa, dalla Svizzera all’Austria, dalla Grecia all’Inghilterra fino alla Francia dove le nuove chiusure di bar e ristoranti sono in vigore dal weekend. Il Paese guidato da Macron – precisa Coldiretti Brescia – è il primo mercato di sbocco dell’agroalimentare bresciano e lombardo in Europa, mentre il Regno Unito e la Svizzera rappresentano rispettivamente il terzo e il quarto, alle spalle della Germania. Le esportazioni agroalimentari nazionali – rileva Coldiretti – avevano raggiunto il valore record di 44,6 miliardi di euro con un aumento del 3,5% nei primi sette mesi del 2020 che difficilmente sarà mantenuto a causa delle misure restrittive rese necessarie in molti Paesi per contenere il contagio. Un elemento di difficoltà che – conclude Coldiretti – si aggiunge alla contrazione dei consumi interni con le vendite di cibi e bevande nel settore della ristorazione in Italia che sono praticamente dimezzate (-48%) nel corso dell’anno con un impatto drammatico a valanga sull’intera filiera, dai tavoli dei locali fino alle aziende agricole e alimentari nazionali.