La Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità, Silvia Piani, ha approvato, con una recente delibera, le nuove iniziative della Leva civica volontaria in emergenza Covid-19. Si tratta di iniziative finalizzate a favorire i valori della solidarietà nonché la crescita umana e professionale dei giovani tra i 18 e i 28 anni, attraverso la partecipazione attiva alla vita delle comunità locali, nell’ambito dell’assistenza e del servizio sociale. “Abbiamo stanziato 1,8 milioni di euro. I percorsi di leva civica che verranno attivati nel corso del periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo – ha spiegato l’assessore Piani – devono garantire l’impiego degli operatori volontari nel rispetto di tutte le disposizioni emanate a livello regionale e nazionale in materia di prevenzione e protezione e, in particolare, l’utilizzo dei dispositivi di protezione personali idonei a tutela degli operatori e dei beneficiari delle attività”. “La misura – ha puntualizzato Piani – prevede la presentazione di progetti sperimentali ed è diretta a offrire alle giovani generazioni, per 12 mesi, un’importante opportunità di cittadinanza attiva in aiuto ai più fragili anche in considerazione della crisi sanitaria”. I progetti dovranno prevedere interventi nel settore dei servizi sociali e sociosanitari nei territori delle 8 ATS regionali (Città Metropolitana, Insubria, Brianza, Bergamo, Brescia, Pavia, Valpadana e Montagna). In tali progetti, nelle sedi dove interverranno e rispetto all’attività che verrà proposta, alla data di presentazione del progetto non dovranno essere già presenti volontari del Servizio Civile Nazionale. Il termine massimo entro cui la misura dovrà essere realizzata è dicembre 2022.
L’iniziativa della Giunta di Regione Lombardia per l’istituzione della leva civica volontaria è condivisibile, ma giunge in tremendo e ingiustificato ritardo. Non si tratta solo di ritardo per il caso corona virus, ma c’è un ritardo complessivo per quanto riguarda il volontariato.
Conosco Regione Lombardia per esserne stato per molti anni dirigente, conosco il mondo del volontariato perchè vi sono impegnato praticamente a tempo pieno da quando sono in pensione e perchè sono stato per molti anni nel Consiglio Direttivo del Centro Servizi Volontariato di Brescia (il massimo organismo di rappresentanza del Terzo Settore; ve ne sono in tutta Italia e sono ora regolati dal D. Lgs 117/2017).
Devo però constatare, con amarezza, il quasi totale disinteresse di regione Lombardia per il volontariato, a parte alcune poche misure che vengono prese di tanto in tanto.