Il  Convegno sulla Riforma Sanitaria Regionale, organizzato a Pisogne, ha evidenziato all’unanimità, da parte delle varie Istituzioni, operatori e esperti intervenuti, la grave criticità determinata dalla Legge 23/15,  per  quanto riguarda la medicina territoriale. Ed oggi appare ancor di più, visto che siamo di fronte ad una recrudescenza della pandemia, con dati e prospettive che non siamo in grado di conoscere e  prevedere.

Quell’appuntamento, intanto un risultato l’ha già ottenuto, ha infatti creato l’attenzione e il consenso di sensibilizzazione dell’opinione pubblica necessario perchè  fosse accolta l’istanza di avere l’Unità Speciali di Continuità Assistenziale, avanzata dall’ Amministrazione Comunale  di Pisogne, unitamente alla RSA Fondazione Santa Maria della Neve e alle associazioni di volontario e sindacali ( Auser ed altre), portando l’attività USCA ottobre al 12 novembre 2020, sul territorio dell’ASST, prima dell’apertura a Edolo, annunciata lo scorso 16 Novembre , a un totale 73 le prestazioni erogate (24 nel mese di ottobre e 49 nel mese di novembre).

In queste ultime settimane abbiamo assistito a notizie confuse e contradittorie, in merito alla riconversione dei posti letto a Esine per ospitare malati Covid19 provenienti da altre province della Lombardia, dirottando i casi programmati e non urgenti su altri ospedali, riconversione   che per  certi tratti è apparsa in proporzione ben maggiore rispetto allo sforzo richiesto all’intero Sistema Sanitario Regionale. “Abbiamo avuto la netta sensazione che si stesse assistendo a un’evoluzione per la  riconversione dei posti letti, per ospitare i malati Covid dal resto della Lombardia, non proporzionata alla valenza e al contesto economico e sociale che il Presidio di Esine rappresenta per’intera Valle Camonica, il Sebino Bresciano e l’Alto Sebino. “ dichiara Pier Luigi Mottinelli  “Prendo volentieri atto che i Documenti Ufficiali di ASST degli ultimi giorni, sembrano smentire le preoccupazioni ingeneratesi, ma siccome la competenza è dell’Assessorato Regionale, e non possedendo informazioni ufficiali in merito, esigiamo chiarezza e a tale scopo abbiamo fatto presentare una interrogazione al Gruppo Consiliare del Partito Democratico” continua Mottinelli “ Voglio essere esplicito: nessuno nega che di fronte a un evento pandemico planetario, ogni territorio, indistintamente dal grado di contagio , debba dare il proprio contributo, ma vorremmo essere confortati che questo accada davvero dappertutto, in proporzione alla propria disponibilità, indistintamente da strutture pubbliche e da private accreditate. E su questo tema le comunicazioni ufficiali sono lacunose. Non sfuggirà, infatti,  a nessuno che è un conto che questo sforzo sia chiesto a Ospedali quali Manerbio  o Desenzano, al centro di collegamenti più agevoli e veloci, altro che si chieda a Esine, che assieme a Edolo rappresenta l’unica offerta ospedaliera  per la Valle, obbligando per le necessità sanitarie a spostamenti lunghi e faticosi, sopratutto per i malati.” “ Non vorrei che in un tempo eccezionale e drammatico come questo, lo sforzo maggiore lo pagassero ancora le zone di montagna, prima Sondalo , ora Esine “ “Colgo l’occasione” conclude Mottinelli “ per chiedere ed esortare , per le competenze in essere, la Conferenza dei Sindaci ATS , ma sopratutto l’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito affinchè vigilino sull’evoluzione, e se possibile, mettano in comunicazione la cittadinanza e la confortino, per potere continuare a credere nella bontà del nostro Servizio Sanitario di Valle, che è l’unico, per la  quale ringrazio ancora medici, infermieri e operatori “  Pier Luigi Mottinelli

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