Impegno in prima linea
contro Covid ha frenato prestazioni
L’ospedale
bresciano presenta i dati dell’anno appena trascorso
Il 2020 non è stato certo un anno facile,
nemmeno per Fondazione Poliambulanza. L’Istituto ospedaliero, impegnato in
prima linea per contrastare un’epidemia che ha travolto con particolare
ferocia, durante la prima ondata, il territorio bresciano, ha subito pesanti
ripercussioni negative sulle sue attività. L’enorme dispendio di risorse
necessarie per fronteggiare l’emergenza ha imposto una riduzione delle
prestazioni procrastinabili. È diminuito il numero dei ricoveri del 14,5%: se
nel 2019 erano più di 31.800, nel 2020 sono stati poco più di 27.200
i pazienti ricoverati, per un totale di oltre
141.700 giornate di degenza. Gli
interventi chirurgici eseguiti hanno raggiunto quota 15.100.
L’attività ambulatoriale ha subito una
riduzione del 9,8% rispetto all’anno precedente. Complessivamente sono stati
registrati 379.000 accessi: 55.000 sono riferibili al
servizio di radiologia e diagnostica per immagini, 116.000 al servizio di
laboratorio analisi, 13.200 al servizio di endoscopia digestiva, 16.000 al
servizio di anatomia patologica e circa 3 mila ai Consultori Cidaf acquisiti
nel 2017. Circa 475 sono stati i casi di malattie cerebrovascolari trattati,
per la maggior parte si riferiscono a ictus ricoverati in Stroke Unit. Sono 2.700
i bambini nati in Poliambulanza.
In diminuzione del 30% il numero di accessi al Pronto Soccorso,
circa 61.000, con una media di 170
accessi al giorno. Oltre al numero assoluto risultano in calo
del 14% i codici rossi trattati (la media è di 5 codici rossi al giorno). Nel
2020 sono stati effettuati investimenti straordinari per 4,5 Milioni
di euro, la parte più significativa per il nuovo Blocco
Operatorio Cardiovascolare con Sala Ibrida. Per quanto riguarda invece i
lavoratori: i collaboratori in servizio sono 1.980,
il 95% dei quali assunti con contratto di lavoro dipendente a tempo
indeterminato. Poliambulanza ha inoltre portato avanti un’importante attività
di formazione, attraverso la realizzazione di corsi di perfezionamento,
finanziamenti per l’istituzione di posti aggiuntivi presso le Scuole di
Specialità di Medicina con cui sono state stabilite delle convenzioni e master
per le “Professioni sanitarie con funzioni di coordinamento”, per “Strumentisti
di Sala operatoria”, per “Infermieri di Pronto Soccorso”, in “Stomaterapia e incontinenze”
e in “Tecniche in ecografia cardiovascolare”. Nel 2020 sono stati 80
gli specializzandi che hanno frequentato in
forma continuativa Poliambulanza, provenienti da varie Scuole di Specialità di
tutt’Italia. “Dalle risultanze dell’anno testé trascorso, è emersa una netta
riduzione del numero delle prestazioni rispetto agli anni precedenti- afferma Mario
Taccolini, Presidente di Fondazione Poliambulanza-. La causa è
da attribuire all’emergenza Covid, che ha richiesto un elevatissimo impiego di
risorse e il massimo impegno di tutto il nostro personale, che ha corrisposto
da subito con totale abnegazione e dimostrando un profondo spirito di
appartenenza all’Istituto, per la migliore gestione dell’emergenza. Un impegno
orientato da un unico obiettivo cardine: il primato della persona, del
paziente, soprattutto nella sua integralità. È stato così possibile affrontare
al meglio un periodo di generale spaesamento, e raggiungere risultati di grande
valore, come ci è stato riconosciuto dalle Istituzioni locali e nazionali.
Indubbiamente gli stop forzati di alcune attività, accanto ai costi aggiuntivi
per i dispositivi di protezione e per incrementare il personale, hanno causato
perdite per oltre 6 milioni di euro, ma grazie all’elevatissima generosità,
fiducia e stima della comunità bresciana, è stato possibile risanarle. Un
vivissimo apprezzamento, in particolare, va rivolto ad #aiutiAMObrescia, che ha
svolto un ruolo preziosissimo nel coordinamento di tutte le forze in campo,
generando una liberalità diffusa. Siamo perciò soddisfatti di restituire, in
termini operativi, quanto ricevuto, in un’ottica di circolarità e proficua
alleanza con il territorio”. Numerose e mirate sono state le azioni che
Poliambulanza ha intrapreso per contrastare l’epidemia. Durante la prima ondata
del virus si è distinta come una delle strutture che ha messo a disposizione il
maggior numero di posti letto per i pazienti colpiti dal virus: ne ha curati
oltre 2000 e ha quasi quadruplicato i posti letto della Terapia Intensiva.
Durante la seconda ondata, accanto alla presa in carico dei pazienti Covid
bresciani, la riduzione della pressione pandemica sulla città, ha permesso alla
Poliambulanza di essere di sostegno all’intera regione: il 60% dei pazienti
attualmente in cura proviene dalle altre province lombarde e alcune unità
mediche e infermieristiche sono state inviate all’Ospedale Fiera di Bergamo e
al Centro di prevenzione Covid (a Brescia, in via Morelli). Poliambulanza non è
stata utile al Servizio Sanitario Regionale solo per l’assistenza ai malati
Covid ma, unitamente a questa attività, è stata incaricata dalla Regione come
Centro di riferimento (Hub) per la Cardiologia, la Cardiochirurgia, la
Chirurgia Vascolare. Non è mai cessata l’attività del Punto Nascita (il sesto
come numero di nati in tutta la Lombardia), né quella chirurgica più urgente,
oncologica in particolare, unitamente all’oncologia medica. Ed il DEA di II°
livello ha sempre svolto la propria funzione, seppur impegnato in modo massivo
coi pazienti Covid.
Ma non si è fermato qui l’impegno dell’ospedale bresciano, che ha creato un
ambulatorio per seguire il decorso dei pazienti precedentemente ricoverati per
Covid, da cui è emerso un dato notevole: il 40% presentava degli strascichi
fisici o neuro-psicologici. Operativa anche sul fronte della formazione,
Poliambulanza ha svolto e svolge tuttora corsi di ecografia polmonare rivolti
ai medici USCA (Unità Speciali Continuità Assistenziali) e di sostegno
psicologico per il personale interno ed esterno. Inoltre Poliambulanza effettua
servizio di diagnostica con tamponi molecolari e test sierologici in supporto
all’attività di prevenzione dell’ATS ed anche per privati cittadini e aziende.
Nonostante la pandemia, Poliambulanza non ha mai abbandonato il suo impegno
nella progettazione di nuove modalità organizzative e di tecnologie
all’avanguardia. Proseguono infatti i lavori nell’ambito del progetto POLIS –
Poliambulanza Innovation Space, il centro per la ricerca e la cura avanzata dei
tumori (Clinical Cancer Center) e di altre patologie complesse, che punta a
diventare Training Center per l’Europa.