Per contrastare il
pericolo di infiltrazione mafiosa nelle risorse del Recovery Fund “bisogna
trovare il giusto equilibrio dei controlli come se fossimo nel dopoguerra o in
un periodo post-terremoto. Quando ero procuratore antimafia creai delle
task-force che potessero rapidamente fare dei controlli per non ostacolare
l’avvio della ricostruzione”. Lo ha detto l’ex presidente del Senato, Pietro
Grasso, in un’intervista a InBlu2000, la radio nazionale DAB della Conferenza
episcopale italiana, durante il programma ‘Italiani contro le mafie’ condotto
da Paolo Borrometi in onda sabato 20 febbraio alle 13.10.
“Oggi il pericolo – ha sottolineato Grasso – è che l’economia legale può essere
inquinata dalla presenza mafiosa soprattutto in questo periodo di pandemia in
cui ci sarà da distribuire soldi pubblici attraverso opere pubbliche. Dobbiamo
attrezzarci bene ma senza rallentare quella che deve essere una corsa nella
realizzazione e ripartenza dell’economia del nostro Paese”.
“Durante questa pandemia – ha proseguito Grasso a InBlu2000 – rischiamo di
perdere quel consenso che avevamo avuto nell’azione antimafia perché abbiamo
visto, da recenti indagini, che le cosche davano i sacchetti alimentari alle
persone per riconquistare il loro consenso”.
“È chiaro che la mafia – ha sottolineato Grasso – cerca di approfittare di
questo momento di pandemia non solo nelle manifestazioni porta a porta volte a
recuperare il bene placido della gente ma soprattutto nelle proiezioni degli
appalti pubblici”.
