La Fondazione Poliambulanza di Brescia con la pandemia ha ricavato uno spazio per offrire un servizio
Nei primi giorni di marzo, la rapida e inarrestabile diffusione del virus ha costretto le autorità regionali ad un repentino intervento di chiusura delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado (ad eccezione degli asili nidi che saranno poi chiusi una settimana dopo). Questa condizione improvvisa ed inderogabile ha determinato la reale necessità da parte di tutte le famiglie di trovare una soluzione urgente per la gestione dei propri figli durante l’orario di lavoro. Se lo smartworking, per alcuni ha rappresentato e rappresenta una soluzione di compromesso, questo non è possibile per gli operatori sanitari, che oggi ancora di più, sono stati chiamati a garantire il loro contributo professionale nella lotta alla pandemia. Sono anzi proprio i ruoli sanitari quelli maggiormente sollecitati in questa fase, dovendo garantire la presenza in servizio, con una flessibilità e una disponibilità ancora una volta straordinarie. Preso atto della situazione di difficoltà che stava coinvolgendo numerosi dei nostri collaboratori, la Direzione Risorse Umane di Fondazione Poliambulanza ha sentito la necessità ed il dovere morale di sostenere i propri colleghi rispetto ad un problema concreto che avrebbe determinato preoccupazione e inciso sulla serenità con cui gli operatori svolgono il loro prezioso servizio. La Fondazione ha istituito un servizio interno di accudimento e sorveglianza dei figli dei lavoratori che frequentano la scuola dell’infanzia dando vita a Polinfanzia. “Dopo aver sondato tra i nostri collaboratori l’interesse all’adesione all’iniziativa, abbiamo deciso di avviare Polinfanzia, – spiega Daniela Conti, Direttore Risorse Umane di Fondazione Poliambulanza -. Negli spazi abitualmente destinati all’attività formativa nella cascina posta all’interno del perimetro dell’ospedale abbiamo attivato un servizio gratuito nel quale i figli dei nostri dipendenti, di età compresa tra i 3 ed i 6 anni, saranno accuditi e seguiti da personale qualificato, durante tutto l’arco della giornata. Questa soluzione permette di rispondere a numerose necessità: avere un servizio di accudimento; garantire ai bambini una dimensione di socialità e normalità; avere una copertura del servizio con orari compatibili con i turni di lavoro; realizzare un luogo per i bambini situato nelle immediate vicinanze del luogo di lavoro, consentendo così un risparmio di tempo ma anche di limitare gli spostamenti in un periodo di lockdown; garantire un luogo Covid free per i bambini; garantire alle lavoratrici madri di non dover neppure pensare di lasciare il loro posto di lavoro per gestire le conseguenze del vuoto lasciato dalla chiusura delle scuole. Le statistiche evidenziano quanto il lockdown abbia inciso negativamente sull’occupazione femminile, e quale sia il ruolo chiave della scuola nel consentire alle donne di mantenere l’equilibrio lavoro-famiglia. In sintesi, Polinfazia vuole essere un’iniziativa di welfare aziendale a sostegno dei lavoratori e dei bambini, ma anche una soluzione organizzativa che consenta all’azienda di portare avanti la propria mission costituita dal fornire cura alle persone, siano esse i pazienti o i dipendenti. In un momento in cui sarebbe, peraltro, impensabile sostituire personale esperto con nuove risorse da selezionare e formare”.