Dopo l’ubriacatura del 2016/17 quando si prese sul serio, spendendo molte risorse, che l’acqua calda che scorre sotto il Sassabanek poteva far diventare il centro balneare in un centro termale ora bisogna fare i conti con la realtà. Una improvvida modifica dello statuto consente a Cogeme (gruppo A2A) di sfilarsi dall’azionariato e di optare per il diritto di recesso. Ciò porta ad un patrimonio netto di Euro 1.812.947, per il Sassabanek con una differenza tra il patrimonio netto e la valutazione per il recesso di circa 1 milione di euro. Negli ultimi 10 anni di “traccheggiamento” la società ha accumulato perdite per complessivi 614 mila euro frutto di una gestione paternalistica e priva di spirito d’iniziativa. In questo decennio di gestione inefficiente cittadini d’Iseo hanno perso due volte. La prima contribuendo a ripianare le perdite con le loro tasse per la quota del comune d’Iseo che possiede il 42% delle azioni e poi come iseani che sono in possesso di oltre il 10% di azioni che con il tempo si sono svalutate ed ora sono davanti ad un bivio :sottoscrivere l’aumento di capitale lasciato da A2A o rischiare che “sviluppo balneare” perda ancora di valore. L’impianto in generale è obsoleto e necessita di un intervento di riqualificazione e di adeguamento ai criteri di sicurezza stabiliti per gli stabilimenti balneari. L’inadeguatezza delle risorse e la conseguente immobilità gestionale sta portando la società ad un declino che potrebbe essere irreversibile. Ben venga una gara aperta ai privati prima che i cittadini ne debbano pagare le conseguenze la gestione deve essere affidata ad un nuovo soggetto che scommetta sugli asset attuali e che curi il finanziamento degli investimenti necessari all’ammodernamento e ad eventuali nuove iniziative coerenti con la socialità dell’attività (le determinazione delle tariffe rimarrà in capo al Comune) e compatibili con il delicato ambiente naturale in cui si sviluppano le attività ricreative e sportive.