
Lombardia, Coldiretti sulla crisi idrica:
passare da logica emergenza a prevenzione
Di fronte ai cambiamenti climatici in atto è importante passare dalla logica dell’emergenza a quella di prevenzione e programmazione. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia a seguito del Tavolo regionale sulla crisi idrica, a cui ha preso parte il vice presidente di Coldiretti Lombardia Paolo Carra, nel quale si è valutato l’opportunità di effettuare deroghe al rilascio del deflusso minimo vitale con lo scopo primario di invasare acqua nei laghi, con un contemporaneo slittamento dei tempi per l’inizio della stagione irrigua.
“Per far fronte a questa situazione – precisa il presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli – bisogna organizzarsi con interventi strutturali per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi e renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Senza acqua non solo non ci può essere produzione di cibo, ma si va incontro all’abbandono delle campagne con impatti negativi a livello paesaggistico, di presidio del territorio e di prevenzione contro fenomeni di dissesto. Siamo pronti a fare la nostra parte, come imprenditori agricoli, ma alla sostenibilità ambientale è importante coniugare quella economica, con la giusta redditualità che onora gli sforzi, gli investimenti e le competenze messe in atto”.
A livello regionale, come più volte sollecitato da Coldiretti, si sta lavorando sul recupero delle cave dismesse o comunque non più utilizzate come bacino di accumulo di riserve idriche strategiche: al momento sono 70 le cave dismesse individuate da ANBI Lombardia in collaborazione con Regione che rispondono ai requisiti previsti per la raccolta e lo stoccaggio delle acque.
A livello nazionale, Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile, che prevede la realizzazione di una rete di bacini di accumulo con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. L’idea – precisa la Coldiretti – è di “costruire” senza uso di cemento laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.
Sara Vecchiati
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