Varato il nuovo governo, ci domandiamo cosa succederà per i diritti degli utenti e consumatori. Stando a quanto abbiamo ascoltato in campagna elettorale ci dovrebbero essere molte rose e fiori. Ma non siamo nati oggi per sapere che una cosa sono le campagne elettorali, altro è la realtà. Per sapere come questa nostra esperienza sia reale non ci sono alternative ad aspettare per vedere cosa succederà. Lo faremo con quella attenzione e disponibilità che caratterizza gli oltre trenta anni che Aduc c’è: pragmatismo, concretezza, liberalizzazioni, sburocratizzazione, libertà, giustizia.

Per continuare a farlo – e meglio – occorre collaborazione diffusa, individuale e istituzionale.
La prima – individuale – è quella di coloro che ci sostengono (1) e interagiscono con noi, comunicandoci e affidandoci le loro storie, i loro problemi sì da trovare soluzioni o, comunque, farsi meno male.
La seconda – istituzionale – è lo Stato, quello di governo e di amministrazione, quello di giustizia e di legislazione. Rispetto al quale siamo altro (2), non contrapposto ma dialogante, pretendente e suggerente.

Il giorno dopo il nuovo governo, per svolgere questa funzione, abbiamo bisogno di tutti. Ogni consiglio e ogni problema del singolo diventa anche nostro.

Per meglio intenderci, facciamo un solo esempio.
In campagna elettorale uno dei partiti oggi al governo si è impegnato ad abolire il canone Rai. Lo aveva fatto anche in campagne elettorali precedenti, da cui era anche risultato sempre maggioranza. Abbiamo sempre aspettato che la promessa divenisse realtà. Ma siamo sempre qui. Questa volta, dalla promessa si passerà ai fatti?

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