Grande successo per la 26^ 500 miglia Touring

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Nel tardo pomeriggio di domenica 28 aprile si è conclusa la 26esima edizione della 500 Miglia Touring, evento per auto d’epoca e super car. Gli equipaggi sono stati impegnati nelle quattro giornate con varie prove che hanno poi composto la classifica finale: 1° posto – Riccardo Zampedri e Elisa Gandaglia da Flero con una Jaguar XK 120 del 1954; 2° posto – Edoardo e Francesco Bettini da Muscoline con una Mini Cooper-S del 1996; 3° posto – Greta e Maurizio Pavoni da Brescia con una Mercedes 190 SL Cabrio del 1961.

Le 40 auto partecipanti sono partite da piazza Vittoria a Brescia giovedì 25 aprile per raggiungere Carpi per la pausa pranzo e proseguire per Bologna dove si è conclusa la prima tappa. Nella mattinata di venerdì 26 aprile gli equipaggi hanno visitato il museo “Museo Ferruccio Lamborghini” per poi portarsi a Ravenna per il pranzo e raggiungere Chioggia in serata dove ad attendere i partecipanti c’era una folla di curiosi ad attendere l’arrivo. Sabato 27 aprile da Chioggia si giunti prima Padova per una breve sosta sul sagrato dell’Abbazia di Santa Giustina per poi raggiungere Verona per il pranzo in piazza Brà all’ombra dell’Arena. La piazza era gremita di curiosi e appassionati. Nel tardo pomeriggio l’arrivo a Lazise con la sfilata sul lungolago, poi lo spostamento in hotel per la cena e il pernottamento. Domenica 28 aprile i partecipanti hanno risalito la sponda veronese del lago di Garda, fino a Riva del Garda, accolti in piazza III Novembre per un aperitivo. Molto emozionante il passaggio sulle sponde del lago di Ledro e la valle del Chiese per poi raggiungere Villa Fenaroli a Rezzato per il pranzo.

La manifestazione ha come slogan due parole molto importanti: “Passione e Territorio”. “La passione – spiegano gli organizzatori – è quella che condividiamo per i motori: che siano le auto d’epoca o le super car siamo consapevoli che stiamo portando per le vie dell’Italia dei veri e propri gioielli su quattro ruote. Il territorio è quello italiano, che amiamo, ma che spesso fatichiamo a raccontare e promuovere”.