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Nel 2022 l’Associazione Carcere e Territorio O.d.V. ha celebrato i 25 anni di attività in ambito penitenziario, ricordando il pensiero del fondatore di ACT (il compianto dott. Zappa) e la eterogenea area di operatività dell’associazione, da 25 anni impegnata a favore delle persone private della libertà, all’interno di una relazione partecipata e vissuta fra il carcere e il proprio territorio.
In tale occasione abbiamo deciso di offrire alla comunità cittadina un’opera murale, il cui progetto è stato condiviso, dalla scrivente associazione, con il Comune di Brescia, settore edilizia scolastica, il C.d.Q. coinvolto e la dirigenza scolastica interessata.
Il muro prescelto è quello della scuola Carducci, di Viale Piave, contiguo all’ingresso dell’edificio, auspicando che la quotidiana visione dell’immagine possa rinforzare negli studenti della secondaria di primo grado la consapevolezza del senso della pena, ma diremmo più in generale, del significato riabilitativo che ogni sanzione deve possedere.
Grazie alla interlocuzione con il collettivo TQ, è stato individuato l’artista cui è stato affidato l’incarico, si tratta di Nicolò Belandi, bresciano, con una solida esperienza artistica alle spalle, e il tema: “il ruolo della comunità nella esecuzione della pena”.
Belandi ha ideato una immagine priva di riferimenti antropomorfi, scelta originale se si pensa alla inquietante condizione delle nostre carceri, divisa in due sezioni; nel primo quadro vediamo come l’intervento della Giustizia armata, rischi di interrompere il processo di crescita di un fragile arbusto, mentre nel secondo possiamo constatare come l’acqua salvifica contenuta nella brocca riversa, che simboleggia il valore della relazione nella comunità, abbia saputo ridare vita alla pianta, destinata, altrimenti, a morire, sterile e prosciugata. Chiaro il riferimento simbolico al tema della giustizia riparativa.
Affidiamo l’opera alla comunità, nel solco del dialogo che ACT, da sempre, agisce con essa.
Brescia, 21 luglio 2023 Il Presidente di ACT OdV
Carlo Alberto Romano