Sale il conto dei danni nelle campagne lombarde con raccolti devastati, tetti scoperchiati, piante sradicate e mezzi agricoli danneggiati per effetto di trombe d’aria e violente grandinate.

Grandine e vento devastano raccolti, mezzi e cascine 

Sale il conto dei danni nelle campagne lombarde con raccolti devastati, tetti scoperchiati, piante sradicate e mezzi agricoli danneggiati per effetto di trombe d’aria e violente grandinate. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in base a un primo monitoraggio sugli effetti del maltempo che nelle ultime ore si è abbattuto di nuovo su diverse zone del territorio, dal Milanese alla Bergamasca fino alla provincia di Cremona. 

 In provincia di Milano – precisa la Coldiretti Lombardia – i chicchi di ghiaccio, uniti a vortici di forte vento, nella serata di ieri hanno colpito un’ampia fascia di comuni tra la periferia est del capoluogo lombardo e i confini con la bassa bergamasca. Completamente distrutte le coltivazioni in campo, dal mais pronto per essere raccolto, alla soia. Secondo le prime stime dei tecnici Coldiretti le tempeste di ghiaccio hanno flagellato centinaia di ettari oltre a danneggiare i mezzi agricoli e scoperchiare i tetti delle cascine, delle stalle e dei capannoni. 

 Stalle allagate e mais piegato in provincia di Bergamo – continua la Coldiretti regionale – dove sotto i colpi della grandine sono finiti anche i prati e i pascoli di montagna. Danni si registrano inoltre in provincia di Cremona, in particolare nella zona confinante con la bassa bergamasca e l’est milanese, con uno scenario analogo ai precedenti: mais divelto da terra dalla furia del vento, campi di girasoli e prati spianati e mezzi agricoli rovinati dalla violenza dei chicchi di ghiaccio. Nubifragi e grandine anche nel bresciano che hanno amplificato gli effetti delle frustate che il maltempo ha scaricato sul territorio nelle ultime 24 ore con tetti scoperchiati, strutture danneggiate, raccolti fortemente compromessi dalle colture in campo, alle piante di olivo e vite. 

 La grandine – sottolinea la Coldiretti – è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo. Un fenomeno che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. 

 Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne italiane che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno.

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